Concludiamo le celebrazioni dei novanta anni di storia della nostra sezione, i colleghi arbitri benemeriti, mi hanno raccontato un episodio o un aneddoto di vita associativa che con molto entusiasmo e passione ho voluto trascriverlo e farlo arrivare ad ognuno di voi.
Quest’oggi concludo io la rubrica con un mio aneddoto, ma soprattutto vi spiego come ebbe inizio la mia storia alla sezione arbitri di Castellammare.
Giovanni MATRONE, arbitro benemerito dal 2020, segretario di sezione per quasi un decennio e successivamente ulteriori otto anni come componente del consiglio direttivo sezionale.
Devo tanto a quest’associazione che mi ha formato tanto, prima come arbitro, poi come dirigente, ma soprattutto come uomo.
Era la fine degli anni ottanta, un mio coetaneo col quale giocavamo a calcio nel cortile di casa, un giorno mi disse: “ci vogliamo iscrivere al corso arbitri? Ci danno la tessera F.I.G.C. in modo da poter andare a vedere tutte le partite che vogliamo senza pagare!”
Senza esitare, accettai l’invito, e con l’occasione riuscii anche a coinvolgere anche qualche altro amichetto di classe; fu così che una sera d’inizio primavera ci recammo al viale Europa (vicino da Solarium – il negozio di articoli sportivi, era il riferimento per identificare il luogo dove si trovava la sede della sezione arbitri) per procedere all’iscrizione al corso arbitri.
E fu così che nel 1989, nel giorno del solstizio d’estate, dopo aver superato l’esame, acquisii la qualifica di arbitro effettivo!
Sono tanti, tantissimi i ricordi che piacevolmente e gelosamente conservo nella mia memoria.
Tra i tanti voglio ricordare quello che accadde una sera a ora tarda all’uscita dalla sezione.
Ero un giovane aspirante segretario di sezione, il mio predecessore avendo perso stimoli ed entusiasmo a proseguire l’attività arbitrale e quella di segretario, improvvisamente mi lasciò tutte le incombenze!
In segreteria, la sezione aveva in dotazione uno dei primi computer (IBM con processore 386!) sul quale doveva essere elaborato l’annuale report di fine anno sportivo che tecnicamente corrisponde al CRA02.
Dopo vari tentativi, salvataggi fatti sui floppy disk da tre pollici e mezzo, stampe fatte su stampante ad aghi, io ed altri due colleghi (Michele e Raffaele) uscimmo dalla sezione oltre l’una e mezza di notte!
Per fortuna avevamo cenato mangiando una pizza che avevamo comprato grazie alla generosità del nostro presidente di sezione Oreste ALFANO, infatti, il presidente la sera quasi sempre aveva la piacevole abitudine di regalarci i suoi “buono pasto” che gli venivano concessi a lavoro.
Appena usciti dalla penombra del palazzo della sezione, fummo avvicinati e fermati da un’auto dei carabinieri.
I militari, molto probabilmente ci aveva scambiati per ladri d’appartamento, insospettiti, ci chiesero come mai a notte inoltrata in tre uscivamo da quel palazzo, ma dopo esserci qualificati come “arbitri” e spiegato il motivo per cui ci trovavamo in quel posto, ci lasciarono tornare a casa senza alcuna conseguenza.
Giovanni MATRONE